Cosa rappresentano le malghe per il nostro territorio in Val di Non, Trentino? Segni del trascorso contadino, segni dell’approccio lento dell’uomo nei confronti della natura. Ancora oggi abbiamo la fortuna di poterle vedere, frequentare, ammirare. Sono storie di famiglie, di amici, di gente che in alcuni casi ha lasciato la città e ha cambiato vita.
Le malghe alpine in Trentino erano più di mille fino agli anni Sessanta. L’alpe non si trovava spesso vicino al villaggio, malgari e pastori percorrevano diversi chilometri per permettere alle bestie di nutrirsi in estate. Le malghe in Trentino erano suddivise in basse e alte, a seconda dello stato dell’erba e del graduale avvicinamento in quota.
Lo sapevi? Sono stati i pastori, in molte valli trentine, a dare il nome a cime, laghi ecc, da cui sono state tratte poi molte leggende, come quella legata al lago di Tovel della principessa Tresenga oppure di creature fantastiche, come l’Anghiana in Alta Val di Non, un’abitatrice delle acque, che vivrebbe nei pressi della Malga di San Felice. Di seguito trovate un po' di informazioni utili per scoprire queste incredibili realtà rurali. Andar per malghe in Val di Non fa bene!
Partendo dal nostro Hotel e Ristorante Stella Alpina, le malghe aperte per mangiare e raggiungibili in macchina sono pricipalmente la malga di Romeno, la malga di Fondo, la malga di San Felice, la malga di Malosco, la malga del Monte Luco vicino al Passo Palade.
Da non perdere: le passeggiate in Trentino, in Val di Non, lungo l'anello delle Malghe nel gruppo delle Maddalene, una capatina in Val di Bresimo oppure, non meno importante, nel cuore selvaggio delle Dolomiti di Brenta, con la meravigliosa Val di Tovel.
Cosa aspettate? Sono da visitare, sono da sostenere! Eccole